Molti terrapiattisti diranno che Nikola Tesla è un terrapiattista. La presunta “prova” è una citazione che si dice sia di Tesla, ma che in realtà non lo è. È in realtà una falsa citazione e un tentativo di prenderla fuori dal contesto.
La fonte di questo problema è apparentemente un post su Facebook che cita Tesla, così come un utente chiamato “Darrell Fox”.
“La Terra è un regno, non un pianeta. Non è un oggetto, quindi, non ha confini. La Terra sarebbe meglio definita come sistema ambientale. La Terra è una macchina, è una bobina di Tesla. Il Sole e la Luna sono alimentati wireless dal campo elettromagnetico (Etere). Questo campo sospende i corpi celesti con la levitazione elettromagnetica. E quest’ultima smentisce la gravità perché l’unica forza da bilanciare è la forza elettromagnetica, non la gravità. Sebbene liberi di pensare e agire, siamo tenuti assieme, come le stelle nel firmamento, con legami indissolubili.”
Queste citazioni sono circolate tra i terrapiattisti e ad un certo punto il messaggio è stato confuso: in qualche modo hanno iniziato a pensare che l’intero passaggio è di Tesla.
L’unica parte detta da Tesla è l’ultimo paragrafo:
“Sebbene liberi di pensare e agire, siamo tenuti assieme, come le stelle nel firmamento, con legami indissolubili.”
Qualche terrapiattista ha anche semplificato il paragrafo, passandolo come:
“Le stelle sono attaccate al firmamento.”
La citazione originale di Tesla viene dall’articolo “The Problem of Increasing Human Energy with Special References to the Harnessing of the Sun’s Energy”, pubblicato da Century Megazine nel Giugno del 1900.
Era solo un modo di dire, sottolineando l’unità umana nel problema energetico. E ovviamente non si riferisce alla figura della Terra o al suo movimento.
Nello stesso articolo Tesla cita la parola “globo” non meno di 12 volte:
Questo metallo, sembrerebbe, ha un’origine completamente diversa da quella del resto del globo.
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È noto che le parti interne del globo siano molto calde, la temperatura sale, come mostrano le osservazioni, con l’avvicinamento al centro di circa 1 °C per ogni cento piedi di profondità.
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Le difficoltà dei pozzi minerari e del collocamento di caldaie a profondità di, diciamo, dodicimila piedi, corrispondenti ad un aumento di temperatura di circa 120 °C, non sono insormontabili, e potremmo certamente avvalerci in questo modo del calore interno del globo.
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Realizzando un piano del genere, dovremmo essere in grado di ottenere in qualsiasi punto del globo un rifornimento continuo di energia, giorno e notte.
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Ero fiducioso, tuttavia, che con i segnali di macchinari progettati correttamente potevano essere trasmessi in qualsiasi punto del globo, indipendentemente dalla distanza, senza la necessità di utilizzare tali stazioni intermedie.
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L’osservazione di questo meraviglioso fenomeno mi impressionò fortemente che la comunicazione a qualsiasi distanza poteva essere facilmente effettuata con i suoi mezzi, a condizione che l’apparato potesse essere perfezionato in grado di produrre un cambiamento di stato elettrico o magnetico, per quanto piccolo, nel globo terrestre o nel mezzo ambientale.
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Che la comunicazione senza fili in qualsiasi punto del globo sia praticabile con un apparecchio del genere non avrebbe bisogno di alcuna dimostrazione, ma attraverso una scoperta che ho fatto ho ottenuto assoluta certezza.
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Per esempio, con il loro uso possiamo produrre a volontà, da una stazione di invio, un effetto elettrico in una particolare regione del globo; possiamo determinare la posizione relativa o il corso di un oggetto in movimento, come una nave in mare, la distanza percorsa dalla stessa o la sua velocità; oppure possiamo inviare sulla terra un’onda di elettricità che viaggia a qualunque velocità che desideriamo, dal ritmo di una tartaruga alla velocità della luce.
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Le mie misurazioni e i miei calcoli hanno dimostrato che è perfettamente fattibile produrre sul nostro globo, mediante l’uso di questi principî, un movimento elettrico di tale ampiezza che, senza il minimo dubbio, il suo effetto sarà percepibile su alcuni dei nostri pianeti più vicini, come Venere e Marte.
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Il suo consumo pratico significherebbe che l’energia sarebbe disponibile per gli usi dell’uomo in qualsiasi punto del globo, non in piccole quantità come potrebbe essere derivata dal mezzo ambientale da macchinari adeguati, ma in quantità praticamente illimitate, a cascate.
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Gli uomini potevano stabilirsi dappertutto, fertilizzare e irrigare il terreno con poco sforzo, e convertire deserti sterili in giardini, e quindi l’intero globo poteva essere trasformato e reso una dimora più adatta per l’umanità.
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D’altra parte se in qualsiasi punto del globo si può ottenere energia in quantità limitata dal mezzo ambientale per mezzo di un motore termico auto-azionato o in altro modo, le condizioni rimarranno le stesse di prima.
Come ha detto Abraham Lincoln: “Non credere a tutto ciò che leggi su Internet solo perché c’è una foto con una citazione accanto.”